b1a84cde-e1ed-41fb-9195-b26e41de80cf

E’ l’ora del movimento mattutino, e il tuo piccolo, mansueto pony – di solito facile da gestire, non è il solito . Esita prima di uscire dal suo morbido box per andare sul cemento, e tu immagini che abbia un problemino ai piedi. Dopo qualche giorno di riposo nel box e un po’ di “Bute” o altro antinfiammatorio prescritto dal veterinario, sembra a posto . Tu deduci che è stato solo una piccola sobbattitura .

In realtà, il tuo cavallino potrebbe avere sofferto di un piccolo attacco di laminite ( infiammazione delle lamine del piede ) collegato ad un mai diagnosticato “sindrome metabolica equina “ ( SME) .. e potrebbe non essere stato il primo .

Il problema con i casi endocrini è che c’è un danno cumulativo nel tempo – spesso da anni” dice Amy Rocker, veterinaria che ha una specializzazione in malattie del piede “La prima volta che il proprietario si rende conto che il cavallo abbia la laminite potrebbe anche non essere la prima volta che ha un attacco.

Quindi come puoi riconoscere quando il cavallo è a rischio di sviluppare una laminite relativa ad una “SME”? E come si fa per prevenirlo oppure gestirlo in modo che stia bene?

Cerchiamo di scoprirlo.

Cerchiamo di individuare il problema :

il termine “SME” e quello della disfunzione pituitaria intermedia (o malattia di Cushing equina ) spesso vanno di pari passo, e spesso sono accompagnati da condizioni quali laminite o disregolazione insulinica ( che può trattarsi sia di iperinsulinemia , o resistenza insulinica ( cioè una resistenza dei tessuti all’insulina ) Che collegamento c’è fra tutto ciò?

Sono entrambi disordini endocrini che possono colpire i livelli di insulina e condurre alla laminite. I cavalli e pony con SME producono troppa insulina a causa dell’alimentazione e sono spesso ( ma non sempre ) sovrappeso. La disfunzione pituitaria intermedia colpisce cavalli e pony quando invecchiano e ha gli stessi effetti sulla regolazione dell’insulina . Entrambi le condizioni si sviluppano talmente gradualmente che ora che il proprietario se ne accorge ed il veterinario ne fa una diagnosi , molti cavalli arrivano a soffrire di laminite.

Il problema di questa malattia è che spesso si sviluppa in modo insidioso e silenzioso – Ora che il proprietario si accorge che c’è un problema, rimangono scioccati per quanto poi sia avanzato il problema quando il cavallo dimostra qualsiasi problema evidente nell’andatura.

A causa di ciò, i proprietari di cavalli a rischio di laminite ( pony, di razza Morgan , Araba, e cavalli a sangue caldo : cavalli obesi o che hanno depositi adiposi in certe zone del corpo ) dovrebbero far fare degli appositi screening veterinari, seguiti da test regolari.

Anche i maniscalchi possono essere d’aiuto per la diagnosi precoce sui cavalli a rischio. Il maniscalco vede il cavallo più spesso del veterinario e perciò se nota che il cavallo prende troppo peso o diventa morbido sui piedi, può avvisare il proprietario che potrebbe esserci un problema.

Se il cavallo diventa insulina – resistente o si trova in uno stato cronico di infiammazione , il piede potrebbe avere già sofferto un danno a cui diventa difficile rimediare.

Cercate di fare caso a cambiamenti nel peso , nelle condizioni fisiche , negli zoccoli , come pure segni di problemi metabolici, come un mantello che non fa una muta normale.

Intervento critico precoce

La chiave per gestire i piedi di un cavallo con SME parte dall’interno . E’ importante far fare dei raggi X periodici di controllo ai piedi anteriori del cavallo se si ha uno di una razza portata alla laminite , perché ora che si inizia a manifestare il danno sui piedi ormai è troppo tardi. Quello che abbiamo scoperto negli anni sulla laminite è che una volta che il cavallo ne è affetto, i cambiamenti nel piede diventano sostanzialmente irreversibili. I piedi possono essere gestiti, e si può cercare di fare molto, ma la prevenzione e la limitazione del danno è la vera chiave.

Con i cavalli portati alla malattia endocrina, di solito il veterinario fa delle lastre laterali annuali come parte di un programma di prevenzione: si misura la larghezza della parete e anche il tessuto molle . Si paragonano queste misure di anno in anno per assicurarsi che non ci siano cambiamenti e che il cavallo non inizi a sviluppare sintomi clinici di laminite . Deve inoltre sensibilizzare il proprietario sui potenziali problemi legati al sovrappeso con la malattia endocrina , facendo affidamento sugli esami del sangue e l’esame del piede per comprendere eventuali casi prima che diventino ingestibili .

Segni subdoli di problemi seri

Tu e il maniscalco potete tenere monitorata una serie di aspetti riguardanti gli zoccoli del cavallo, come la linea bianca e la suola. Oltre alla laminite i cavalli portatori di SME sono anche predisposti alla malattia della linea bianca ( un’infezione dei tessuti interni dello zoccolo ) e agli ascessi, e questi ultimi sono anche abbastanza difficili da gestire .

Il maniscalco si può accorgere che la linea bianca dei piedi anteriori si stia allargando oppure che l’arco naturale della suola si stia appiattendo . Mentre una volta il cavallo sembrava a suo agio quando il maniscalco lo maneggiava, ora , quando gli viene sollevato un piede, non vuole più stare su tre gambe molto a lungo. Tutti questi sintomi portano al fatto che il cavallo abbia un problema – e sono sintomi che non vanno ignorati in quanto potrebbe trattarsi di un principio di laminite.

Se ci fosse un inizio di malattia della linea bianca, il maniscalco può rimuovere il tessuto malato dalla zona per esporlo all’aria e alla luce. Poi si deve tenere il piede assolutamente pulito ed asciutto, trattando la parte con sostanze astringenti .

Fare inoltre attenzione alla crescita dell’unghia – se il tallone cresce di più della parte anteriore dello zoccolo, potrebbe essere un indizio. Il proprietario può fare attenzione a questo fatto, cercando una linea bianca aumentata o una suola appiattita o prolassa e controllando la crescita degli anelli dello zoccolo. Se questi anelli sembrano più grandi verso il tallone che sulla punta, questo potrebbe suggerire che ci sia un problema.

Ed inoltre, sicuramente i sintomi classici della laminite: i piedi che pulsano, il cavallo che non vuole camminare in avanti o girare a causa del dolore ai piedi oppure cerca di spostare il peso da un piede all’altro .

Una volta notati questi cambiamenti, i principi della cura dello zoccolo sono semplici: si deve cercare di mantenere più profondità nello zoccolo che si può, per fare in modo che il cavallo sia più a suo agio possibile, perché i cavalli con poca suola diventano doloranti molto in fretta . Bisogna anche cercare di allineare la parete con la superficie della falange distale per alleviare l’animale dallo stress sulle lamelle ,la parete e le strutture interne del piede.

Gestire la laminite

I cavalli con SME possono soffrire sia di attacchi acuti di laminite ( spesso quando viene diagnosticata per la prima volta ) o di dolore cronico a causa del danno.

Un cavallo con un attacco acuto di laminite deve essere gestito in modo diverso da un caso cronico, e il cavallo malato cronico deve essere gestito per il resto della sua vita – se si pensa che il cavallo abbia un attacco acuto, sia che abbia sofferto di laminite in passato o no, la cosa principale da fare è cercare di fermare o rallentare il processo di laminite. Questo può significare anche una gestione della situazione endocrina, usando diversi tipi di medicazioni (metformin, pergolide etc ) per cercare di mantenere il disturbo endocrino sotto controllo, insieme ad una dieta adeguata . Anche l’esercizio fisico deve essere ridotto perché le lamelle instabili si possono aprire ulteriormente .

E’ importante fornire una lettiera morbida per aiutare a sostenere il piede, cosicché il piede non trovi resistenza durante il movimento. Di solito si deve tenere il cavallo in un box con molta lettiera morbida, che faccia da cuscino ed incoraggi il cavallo a stendersi sollevando i piedi dal peso del corpo.

Allo stesso modo i casi acuti devono stare isolati perché le lamelle sono deboli e fragili e vanno protette da un danno ulteriore. Ci si deve assicurare che il cavallo stia comodo senza stressargli i piedi con il movimento ed alcuni veterinari consigliano la sabbia come lettiera perché prende la forma del piede lo sostiene e si distribuisce sotto di esso senza fare resistenza quando il cavallo si muove. In questo modo, tenendolo su di una lettiera così morbida, si può evitare di ferrarlo con un ferro adeguato. Il maniscalco può fornire questo tipo di supporto facendo un calco in silicone o altro materiale, applicando delle fasce con il ghiaccio per raffreddare lo zoccolo costantemente per i primi giorni durante un attacco acuto per ridurre il dolore e l’infiammazione .

Se il cavallo sembra evidentemente e maggiormente a suo agio dopo qualche giorno di isolamento nel box, non bisogna cantare vittoria. Alcuni veterinari dicono che il cavallo va messo in isolamento per una settimana per ogni giorno di zoppia: quindi se il cavallo rimane claudicante per cinque giorni, deve stare a riposo ed isolato per cinque settimane. Sembra un tempo molto lungo, ma l’episodio in questione così terminerà e il tessuto guadagnerà integrità e forza prima che il cavallo inizi a fargli pressione; e le lamine compromesse che nel frattempo si saranno stabilizzate e riparate ( benché mai completamente come prima ) saranno maggiormente in grado di sottostare alla pressione del suo peso .

Dopo circa un mese, dopo che il periodo critico è passato e il cavallo entra in una fase cronica , potrebbe beneficiare di una ferratura ortopedica specifica. Ci sono molte opzioni a seconda del danno al piede – è importante per questo rivolgersi ad un buon maniscalco che sia seguito anche da un veterinario per avere accesso alle radiografie .

Alcuni cavalli e pony, se hanno una minima rotazione della falange, hanno beneficio semplicemente sollevando l’area della suola sotto la punta dell’osso. Questo può essere possibile applicando un ferro terapeutico per ridistribuire una parte del peso dalla parete alla forchetta .

Mentre il caso cronico si stabilizza, il cavallo viene fatto lavorare con dell’esercizio leggero per tenere il peso sotto controllo.

Programmando una ferratura adeguata

I veterinari e i maniscalchi hanno a diposizione molti tipi di ferri e materiali per consentire al cavallo di fare dell’esercizio leggero allo scopo di mantenere il suo peso, sostenendo e minimizzando lo stress sulle delicate strutture del piede. Il maniscalco può utilizzare qualsiasi tipo di ferratura sul mercato: l’importante è semplicemente aiutare il movimento in tutte le direzioni , e sta al maniscalco capire la tecnica specifica di che cosa occorre anche secondo anche la disponibilità economica del proprietario. Nessun ferro va bene in generale per qualsiasi cavallo!

Attrezzato con le radiografie, il maniscalco può comprendere dove è posizionata la falange e com’è l’angolazione dello zoccolo. In questi casi è veramente fondamentale la collaborazione fra maniscalco e veterinario .

Dopo la ferratura dovrebbe essere fatta un’altra radiografia per vedere se si è riusciti nell’obiettivo desiderato.

Quando la ferratura va rifatta, cioè sei settimane dopo , si raccomanda di rifare le radiografie per vedere se qualcosa nel frattempo sia cambiato e se l’osso abbia fatto progressi.

In questo modo si riesce a mantenere un programma terapeutico della ferratura per la cura dei piedi – si riesce a vedere se la ferratura ha funzionato o meno e se è il caso di provare qualcosa di diverso: la situazione evolve man mano.

Conclusione :

In pratica qualsiasi cavallo con SME tende ad essere portato a sviluppare una laminite . Qualsiasi diagnosi del problema di fondo, con attento monitoraggio e cura appropriata dello zoccolo può aiutare questi cavalli considerati a rischio. A parte la cura dello zoccolo, dobbiamo capire che l’obiettivo primario è la causa vera e propria della laminite. Questo è l’unico modo per evitare che diventi un gravissimo problema: tentare di curare un cavallo laminitico con una semplice routine di ferratura è una procedura destinata a fallire. Bisogna stare a stretto contatto con il maniscalco ed il veterinario per evitare futuri, peggiori episodi.

Postato da  Heather Smith Thomas e tradotto da :

  https://thehorse.com/156869/hoof-care-for-ems-horses/

0 12