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Se non affronti le resistenze del tuo cavallo le prime volte che appaiono, lo stai solo incoraggiando, consentendogli una tattica da “bullo”.

I bulli a scuola guadagnano potere dalle emozioni negative che riescono a suscitare . Più si reagisce negativamente agli scherni di un bullo, più probabilmente lui/lei insisterà nei suoi comportamenti.

Anche i cavalli sanno essere “bulli” . Quando lo sono, di solito è perché il loro comportamento è stato consentito e rafforzato dagli umani. E, come succede, quello che porta il bullismo umano al massimo livello è di solito la stessa cosa che incoraggia un bullo a quattro zampe.

Ho imparato questo da una brutta esperienza che ebbi quando incappai nel mio primo bullo equino, 28 anni fa . Era un castrone Purosangue di 11 anni e sembrava tutto tranne un bullo quando lo vidi per la prima volta. Non mi informai molto sul suo passato – ero troppo impegnato ad osservare incantato il suo magnifico aspetto e il suo atteggiamento tranquillo. Quest’ultimo per me era fondamentale, non essendo un cavaliere particolarmente spavaldo.

Lo provai nell’arena del suo proprietario, poi lo portai a fare una piccola passeggiata intorno alla fattoria . Soddisfatto, predisposi per un controllo veterinario, contrattai il prezzo, e me lo portai a casa.

All’inizio Strider ( così si chiamava ) era tutto quello che desideravo. Andava al passo, al trotto al galoppo in arena come un campione. Infine , lo portai fuori per fare una passeggiata nella zona collinosa circostante .

Andò tutto bene …tranne per il fatto che si fermò ed esitò per conto suo in un paio di posti e mi suggeriva con il suo corpo che non voleva proseguire. Quando ciò succedeva , io esitavo, insicuro, poi lo spingevo avanti con le gambe, e alla fine si muoveva proseguendo in avanti .

Al momento non ci feci caso. Strider, però, aveva notato la mia insicurezza ed esitazione . La volta dopo che uscimmo in passeggiata, si fermò di nuovo in uno di quei posti, solo che questa volta , quando lo spinsi in avanti, si piantò con i piedi con aria di sfida e agitò la testa .“Non mi obbligare“ fu il chiaro messaggio.

Quello che allora avrei dovuto fare sarebbe stato di ignorare la sua arroganza e continuare a spingerlo in avanti, troncando questo comportamento vizioso sul nascere; ma insicuro, esitai di nuovo e gli chiesi docilmente di continuare.

Strider probabilmente ci godeva malignamente. Se riesco a continuare così , posso fare in modo che non andremo più a fare queste passeggiate. Non ho dubbi sul fatto che aveva esperienza ad intimidire e minacciare i suoi poveri proprietari,non le persone esperte di cavalli da cui lo avevo comperato, ma quelli precedenti, di cui io non sapevo nulla .

Alla passeggiata successiva, Strider si fermò ancora in uno di quei posti ed agitò la testa di nuovo. Questa volta insistetti che continuasse, e lui in risposta sollevò gli anteriori facendoli rimbalzare ad alcuni centimetri da terra. Sembrava che dicesse, “se insisti, io mi impenno, sul serio “.

Imprecai fra me e me , sapevo che non potevo lasciarlo fare con questo ricatto, ma non mi sentivo abbastanza sicuro per affrontarlo e questo Strider lo aveva capito benissimo.

Così, digrignando i denti e borbottando, lo girai per ritornare a casa . A questo punto, proseguì serenamente …consapevole del fatto che lui aveva appena addestrato me.

Ed è qui che la cosa si fa interessante: Strider diventò la quintessenza del bullo. Più il suo comportamento mi infastidiva e mi condizionava in termini di sfiducia nelle mie capacità , peggio diventò.

Stranamente, continuava a comportarsi come un perfetto gentiluomo in campo. Chissà quali esperienze negative lo avevano portato ad odiare le passeggiate a tal punto … tutto quello che sapevo era che ormai aveva preso il sopravvento, e io non avevo né la capacità né il coraggio per riuscire ad impormi su di lui .

Così si imponeva sempre di più su di me di volta in volta in passeggiata. In breve tempo non oltrepassava la prima curva in strada che minacciava di impennarsi. Infine si rifiutava addirittura di uscire dalla nostra stradina che immetteva sulla strada principale.

Infine arrivò il giorno – e non dimenticherò mai l’umiliazione di quel giorno- quando non feci altro che dirigerlo verso la stradina per uscire ancora nel campo, che agitò la testa e si rifiutò di proseguire.

Game Over “. Aveva vinto lui .

Significava restare in campo o scendere.

Se tutto ciò fosse successo oggi, sarebbe stato diverso per me. Benché a tutt’oggi non mi consideri un cavaliere provetto, ho più esperienza e ho abbastanza fiducia nelle mie capacità da riuscire a superare gli atteggiamenti pericolosi ed instabili che mi intimidirono allora. Se avesse solo visto che il suo comportamento non avrebbe “funzionato”, Strider avrebbe probabilmente lasciato perdere. E la cosa più importante, ora ho le risorse per affrontare le situazioni negative:a qualsiasi minaccia di impuntarsi, avrei smontato , preso la lunghina che porto sempre con me per questa evenienza , e lo avrei lavorato vigorosamente da terra in cerchio.

In quel modo, gli avrei insegnato da subito che andare al passo in modo obbediente era meglio per lui che trottare in cerchio continuamente, cambiando mano e lavorando sodo.

Ma allora non seppi che cosa fare, l’unica cosa che feci , fu di svenderlo ad un trainer che avrebbe potuto occuparsene e correggere questo comportamento.

Ho chiesto ad un esperto, Frank Barnett, un trainer in Williston , Florida , specializzato in cavalli problematici ,la sua opinione su come comportarsi con i cavalli “bulli”:

I cavalli sono come i bambini: un bambino può imparare ad evitare di fare qualcosa perché gli viene consentito di farlo . Qualsiasi metodo si usi per addestrarlo deve essere giusto e logico per il cavallo, così che, quando coerentemente si chiarisce il comportamento, lui si senta tranquillo e noi al sicuro “.

Frank aggiunge anche che la prima volta che si impenna , i suoi piedi non si alzano da terra .

Come Strider , per esempio, all’inizio ha solo dell’esitazione. Qui solo sta testando la situazione e per un po’ magari non si ripete. Poi, quando gli capita di nuovo l’occasione, può iniziare con il mollare il morso e rifiutarsi di avanzare . Infine , arriverà al punto in cui per nessuno motivo e senza avvertimento , il cavallo si alzerà direttamente in piedi!

Io risolsi il mio problema prima che Strider si alzasse in piedi con me in sella , ma come avrei voluto che avessi potuto impedire che diventasse un problema fin dall’inizio ! A pensarci bene, dovrei essere grata a Strider: per la sua lezione in cui mi insegnò con tanta chiarezza come un cavallo può riuscire a “diventare un bullo”.

di Jennifer Forsberg Meyer

Fonte : https://horseandrider.com/blog/when-your-horse-bullies-you

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